Stanno facendo molto discutere le dichiarazioni di Zlatan Ibrahimovic. Dal ritiro della nazionale svedese, l’ex giocatore del Barcellona ha affermato che giocare a calcio non lo diverte più come una volta e che non riesce più ad avere la stessa grinta. Ibra ha raccontato che un tempo per lui il pallone era praticamente tutto, mentre ora lo vive con un certo distacco. Di conseguenza, tra un po’ si ritirerà.
Le parole hanno qualcosa di sconcertante. Non vogliamo fare demagogia, ma uno che guadagna 9 milioni l’anno certe affermazioni, semplicemente, non può e non deve farle. Se Ibrahimovic pensa che il calcio non è così importante, se non si diverte, se non ha più grinta, tanto vale lasciare perdere. Nessuno può obbligarlo a giocare ancora. Nessuno può obbligarlo a guadagnare 18 milioni di euro lordi ogni 12 mesi.
La maggior parte delle persone è stanca del proprio lavoro, perché è ripetitivo, poco remunerato, poco creativo, poco gratificante. Zlatan fa invece uno dei “mestieri” più belli al mondo. Non gli piace più? Benissimo. Però non può tenere due piedi nella stessa scarpa, da una parte pappandosi i 9 milioni, dall’altra dicendo che si annoia.
E’ un atteggiamento, quello dello svedese, che i compagni di squadra, i tifosi e i dirigenti rossoneri non meritano. E’ un comportamento non sportivo. Sbaglio, o un anno fa fu Ibra a supplicare Raiola e Galliani di portarlo al Milan? Ora, giustamente, Allegri e l’ad rossonero sono preoccupati. Hanno già chiamato Zlatan per capire cosa ha detto veramente e che intenzioni ha. C’è da aspettarsi la smentita? Anche stavolta sono i giornalisti che hanno interpretato male? Probabile. La colpa è sempre di quei cattivoni.