La pesante sconfitta di Lecce ha aperto una falla nel rapporto fra Luis Enrique e i giocatori della Roma. Il tecnico asturiano si è scagliato contro il gruppo, accusandolo di scarsa professionalità e di un carattere non adatto al calcio di alto livello. La delusione dello spagnolo era iniziata al 20’ della gara contro i salentini, quando dopo il gol di Muriel non si è più alzato dalla panchina. Nessuna indicazione, nessun accorgimento tattico suggerito dato ai suoi ragazzi, che hanno visto il loro mister impassibile davanti ai colpi della squadra di Serse Cosmi.
È stata la prima volta nella sua esperienza romanista che Luis Enrique non si è sbracciato, non ha condito i suoi consigli mescolando l’italiano allo spagnolo, che continua a preferire quando è arrabbiato e si vuole far capire meglio. La società ha ribadito la fiducia all’hombre vertical, che paradossalmente adesso è lui a non essere più convinto di rimanere in sella alla squadra. La spaccatura fra lo staff tecnico e i giocatori appare insanabile, anche perché quest’ultimi sono stati accusati di non essere uomini veri dall’allenatore, che ha ribadito di non sapere come i risolvere il problema della discontinuità di rendimento fra una partita e un’altra. Già domani contro l’Udinese all’Olimpico si vedrà se Totti e compagni saranno colpiti dall’“effetto Lecce” oppure risaliranno la china, cercando di terminare in maniera dignitosa un campionato, in cui hanno perso già in 12 occasioni.