Luis Enrique torna a parlare in pubblico dopo l’addio alla Roma al termine della passata stagione. In occasione della conferenza stampa di presentazione di un portale di sport e psicologia, il tecnico asturiano ha parlato dell‘importanza della figura dello psicologo nel calcio.
In particolare, Luis Enrique ha ricordato la sua esperienza nella capitale: “Per fortuna mia e del mio staff con noi c’era Joaquin (Joaquin Valdes, psicologo che ha lavorato alla Roma con il tecnico asturiano ndr), altrimenti le cose potevano andare molto peggio…”. Il riferimento delle parole di Luis è alla stagione da incubo che i tifosi giallorossi hanno vissuto lo scorso anno, una stagione condita da ben 16 sconfitte (di cui 14 in campuonato) e svariate brutte figure. Dichiarazioni che inevitabilmente riportano alla memoria le aspre polemiche suscitate nello scorso campionato proprio dalla presenza nello staff tecnico giallorosso di Valdes.
“La presenza dello psicologo – va avanti l’ex tecnico della Roma – è stata fondamentale, nonostante i problemi legati alla barriera della lingua”. Il supporto di un esperto, secondo l’allenatore, è molto utile per i giocatori, ma anche per ottimizzare il lavoro dello staff tecnico. Fu questa, infatti, la giustificazione della presenza di Valdes che Lucho fornì il 28 aprile scorso durante la conferenza stampa della vigilia di Napoli-Roma: “Il mental coach non è per la squadra, ma per me e lo staff: io ho lavorato e lavorerò sempre con un psicologo” .
C’è da dire, però, che Luis Enrique non la pensava proprio così quando era calciatore: “Da giocatore – rivela l’asturiano – la pensavo diversamente. A Madrid quando ci dissero che avevamo uno psicologo, pensavamo di avere qualcosa che non andava. Le cose sono andate meglio a Barcellona. Poi, da allenatore, ho capito che la presenza di uno psicologo è importante. Per i giocatori, che sono persone come tutti, con le loro paure e i loro problemi, ma anche per tutti quelli che lavorano con la squadra”.