Dopo la sconfitta interna subita per mano della Fiorentina, è finito sulla graticola. Stiamo parlando dell’allenatore della Roma, Luis Enrique.
Alla vigilia di Roma-Napoli, il coach spagnolo spiega qual’è la ricetta per raggiungere l’Europa. “Dobbiamo pensare a vincere la prossima partita e lottare per uno degli obiettivi di questa stagione . Ci e’ mancata la continuita’, questi alti e bassi hanno allontanato la squadra dagli obiettivi piu’ importanti, siamo settimi ed e’ il posto che meritiamo. Ma mancano queste 4 partite, non saranno facili ma finche’ c’e’ l’opportunita’, dobbiamo lavorare per rimanere in corsa per l’Europa League”. Ai tifosi inzia a venire meno la pazienza, e lo hanno scritto a chiare lettere su alcuni striscioni. “Ma uno striscione lo puo’ fare una persona o 200 persone e io non vado a vedere chi c’e’ dietro – replica – il tifo e’ stato incredibile e penso che non succede nulla se c’e’ uno striscione o se fischiano, e’ normale”.
Il tecnico asturiano torna sulla battuta d’arresto di mercoledì. “Dopo la sconfitta con la Fiorentina avevo detto di voler parlare col cuore ma l’offerta e’ scaduta, ringrazio i giornalisti che mi hanno fatto passare la voglia perche’ avrei detto la mia verita’ al 100%. In quel momento volevo parlare con il cuore, ora continuero’ a parlare con la ‘faccia da allenatore'”.
Sulla scelta di allenare la Roma, Luis Enrique è categorico. “”Non mi sono mai pentito di venire alla Roma, e’ un grande piacere essere l’allenatore della Roma, una squadra che ha dietro un tifo e una citta’ importantissimi, una societa’ incredibile. Sul proprio futuro, l’ex allenatore del Barcellona B non si sbilancia. “Questo e’ il momento giusto per stare con i ragazzi e la societa’, poi a fine stagione vedremo. Pensiamo a quello che succedera’ domani, a fine campionato parleremo con la societa’ e vedremo di capire quali sono stati i problemi e quali possono essere le soluzioni”.