Brutta tegola per la Juventus. Il centrocampista Emanuele Giaccherini è stato infatti deferito a causa di uno striscione esposto durante i festeggiamenti per lo scudetto bianconero conquistato nella stagione scorsa. Il centrocampista ex Cesena infatti durante i festeggiamenti, con la squadra al completo sul pullman scoperto in giro per la città di Torino, aveva esposto uno striscione dedicato ai tifosi del Milan. Sul piccolo striscione esposto da Giaccherini infatti campeggiava l’esplicita frase, che non scriviamo tutta per la palese volgarità: “Il goal di Muntari mettitelo in c…”. Il riferimento ovviamente era tutto per il famoso gol del centrocampista rossonero annullato nello scontro diretto tra milan e Juve a San Siro.
A molti mesi da quel gesto ecco al sentenza della disciplinare:”Il Procuratore Federale, espletati i necessari accertamenti e ascoltati i soggetti interessati, ha deferito alla Commissione Disciplinare Nazionale: per la violazione dell’art. 1, comma 1, del C.G.S. il Sig. Emanuele GIACCHERINI, calciatore della società Juventus F.C. S.p.A.; per avere, in occasione dei festeggiamenti seguiti alla conquista dello scudetto 2011/2012 da parte della Juventus, esposto su un autobus uno striscione dal contenuto offensivo nei confronti di un tesserato della società A.C. Milan S.p.A.; per la violazione dell’art. 4, comma 2, del C.G.S.: la Società JUVENTUS F.C. S.p.A.; a titolo di responsabilità oggettiva per le violazioni disciplinari ascritte al proprio calciatore“.
Insomma, un gesto goliardico che è costato molto sia a giocatore che alla società bianconera. Questa infatti è stata a sua volta deferita per responsabilità oggettiva. Fa riflettere ovviamente il fatto che il procuratore Palazzi abbia aspettato ben quattro mesi per pronunciarsi su un gesto che poteva tranquillamente essere punito nei giorni successivi ai festeggiamenti bianconeri. Quello che è certo è che da ora in poi la Juventus farà molta attenzione a tutti i messaggi, voluti o non voluti, che i propri calciatori esporranno in sedi pubbliche.