La bomba della discussa assegnazione dell’edizione 2022 dei Mondiali di calcio al Qatar rischia di scoppiare in mano alla FIFA. Il Qatargate, come lo ha soprannominato la rivista francese ‘France Football’, potrebbe trasformarsi infatti in uno spinoso caso internazionale dagli effetti che potrebbero andare anche al di là del calcio.
Le rivelazioni della storica rivista calcistica francese sono state più che dirette: il Qatar avrebbe comprato l’investitura a paese organizzatore della manifestazione da tenersi nel 2022, con l’appoggio della stessa FIFA, della federazione calcistica francese e di quella degli Emirati Arabi Uniti.
Per la prima volta quindi una fonte autorevole come France Football ha lanciato un’accusa diretta, dopo le illazioni che fin da subito accompagnarono la designazione del Qatar a paese ospitante del massimo torneo internazionale di calcio. Il 2 dicembre 2010, a Zurigo presso la sede principale della massima federazione del calcio mondiale, il Qatar primeggiò in tutte e quattro le votazioni valide per l’assegnazione dell’edizione 2022 dei Mondiali. Nel primo scrutinio, il paese arabo ottenne 11 voti contro i 4 della Corea del Sud, i 2 di Giappone e Stati Uniti, e l’unico ottenuto dall’Australia; nella seconda tornata il Qatar primeggiò con 10 voti contro i 5 di Stati Uniti e Corea del Sud, e il Giappone che confermò i 2 voti. Nella terza votazione fu la Corea del Sud a venir eliminata con 5 voti, contro i 6 degli USA e gli 11 del Qatar, quindi nella finale a due, l’emirato ottenne 14 voti contro gli 8 degli Stati Uniti.
France Football si è spinto oltre nell’architettare il suo capo d’accusa, chiamando in causa il presidente della UEFA Michel Platini, e addirittura l’ex capo di stato francese Nicolas Sarkozy. Si ipotizza difatti che l’ex presidente francese avrebbe ideato l’operazione dopo una cena con un nome forte dell’emirato.
Subito dopo la votazione finale che assegnò l’edizione 2022 dei Mondiali al Qatar, il presidente della UEFA Platini commentò “Ho votato il Qatar, è giunto il momento di giocare i Mondiali in quella parte del mondo, lo meritano“. Ora non resta che aspettare gli sviluppi della vicenda per indagare sulla legittimità o meno di tali meriti.