Verratti, un sogno che si realizza: dalla B alla Champions

Un sogno diventato realtà quell del nuovo idolo del Paris Saint-Germain. Parliamo del giovane centrocampista Marco Verratti, che, a soli 19 anni, è passato dalla Serie B (col Pescara) alla Champions League (debuttando ieri sera contro gli ucraini della Dinamo Kiev). Il ragazzo nativo di Pescara è attualmente considerato il futuro regista della Nazionale italiana, ed è a giusta causa paragonato ad Andrea Pirlo, faro del centrocampo esploso a 25 anni di età, dopo aver girovagato per diverse squadre senza trovare collocazione tattica.

Verratti è forte al punto tale da fugare ogni dubbio circa le sue qualità. Il giovane non poteva trovare miglior maestro di Carletto Ancelotti (che, secondo alcuni, ha inventato il Pirlo regista basso). Molti sono gli addetti ai lavori a premiare il coraggio di Marco: con ogni probabilità, se il talento fosse approdato alla Juventus (c’era l’accordo morale col club di Corso Galileo Ferraris), sarebbe finito a scaldare un posto in panchina.
In pochissimo tempo il centrocampista pescarese si è ritrovato in un passaggio di serie assolutamente stellare: dalla B a Parigi, giocando al fianco (ed alla pari oseremmo dire) di grandissimi interpreti del calcio mondiale, quali: Ibrahimovic, Thiago Silva, Lavezzi, Menez, Pastore e via discorrendo. In un lasso di tempo alquanto breve Verratti è riuscito a conquistare tutti, persino stampa e tifosi.

La forza d’animo di questo ragazzo è enorme: si diverte a giocare a calcio e non smette di stupire tutti. Marco, però, sembra essere un fuoriclasse anche fuori dal campo. Umile e riservato, il ragazzo infatti, non ama discutere di quanto avviene negli spogliatoi della squadra. Il suo agente, Donato Di Campli, ha sempre garantito per lui, sin da tenerissima età: “Ero sicuro che non avrebbe deluso. Lui è soprattutto un campione dentro”.

Intanto il talento dell’U21 continua ad inserirsi splendidamente nei giochi del tecnico Ancelotti, convincendo sempre di più. Addirittura, come spiega il suo agente, mastica già qualche parola in francese: ben presto lo parlerà perfettamente. Del resto, lui è Verrattì (con l’accento sulla i), come amano chiamarlo in terra parigina.

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