Ecco perchè Stendardo ha deciso di non giocare

Che i giocatori di calcio non brillino per cultura media è un dato di fatto. La vita del calciatore professionista infatti assorbe tempi e risorse difficilmente declinabili in altre attività che non siano gli allenamenti e, in generale, la vita d’atleta. Tuttavia vi sono le eccezioni e allora il problema sorge quando chi si guadagna il pane con il ‘pallone’ decide di provare anche altre strade, finendo inevitabilmente per collidere con gli obblighi sportivi richiesti. E’ il caso di Guglielmo Stendardo, ex difensore di Juventus e Lazio, attualmente in forza all’Atalanta, che lo scorso martedì sera non ha voluto rispondere alla convocazione del tecnico Colantuono per la partita degli ottavi di finale di Coppa Italia tra gli orobici e la Roma.

Stendardo ha detto no alla sua squadra per non togliere tempo alla preparazione dell’esame di Avvocato, che avrebbe sostenuto nelle giornate di mercoledì e giovedì. Una scelta che non è piaciuta alla dirigenza della ‘Dea’ e al tecnico Colantuono, che starebbero meditando sanzioni disciplinari contro il difensore, a partire dall’esclusione dalla lista dei convocati in vista della prossima sfida con la Juventus. Non sono da escludere inoltre ulteriori punizioni sotto forma di multa ai danni del giocatore, comunque convinto della sua scelta.

Vi è da dire che forse la presenza di Stendardo non avrebbe inciso più di tanto sull’esito del match andato in scena all’Olimpico. Difficilmente infatti si sarebbe potuto assistere ad una vittoria diversa da quella della Roma, che ha letteralmente dominato la gara accedendo facilmente ai quarti di finale dove affronterà la vincente della sfida tra Sampdoria e Udinese, prevista il prossimo 19 dicembre.

In questa stagione Guglielmo Stendardo, 31 anni, ha totalizzato undici presenze in serie A con la maglia dell’Atalanta, partendo titolare in dieci occasioni.

 

Lascia un commento