Paraguay, scontri e botte allo stadio (VIDEO)

Ancora caos in Paraguay. Dopo la rissa nel campionato Primavera di domenica scorsa culminata con l’espulsione di ben 36 tra calciatori e membri dello staff tecnico, un altro episodio di violenza efferata ha scosso il calcio paraguaiano.

La triste vicenda si è verificata martedì sera in occasione di Cerro Porteño-Colòn, valida per gli ottavi di finale della Copa Sudamericana. La gara è stata vinta 2-1 dai padroni di casa, che, così, hanno guadagnato l’accesso ai quarti di finale dopo aver trionfato con lo stesso risultato in casa della squadra argentina il 28 settembre scorso.

Il caos è iniziato intorno alla mezz’ora del secondo tempo nel settore ospiti, quando il risultato era già sul 2-1 per la squadra di casa. Inizialmente, gli scontri si sono verificati tra le forze dell’ordine e i tifosi argentini che avevano seguito il Colòn allo stadio General Pablo Rojas di Asunciòn. Le forze dell’ordine avrebbero anche sparato dei proiettili di gomma per sedare la maxi rissa. Poi sono stati gli stessi giocatori del Colòn a scagliarsi contro gli agenti per difendere gli amici e i familiari che stavano assistendo alla partita nel settore riservato ai tifosi argentini.

Così, al 76′, l’arbitro uruguaiano Darío Ubriaco ha sospeso la partita. Quando il gioco è ripreso, circa venti minuti dopo, il direttore di gara ha espulso il portiere Diego Pozo e il difensore Maximiliano Caire, i calciatori del Colòn che hanno partecipato agli scontri, aggredendo gli agenti. Dopo la gara, 35 tifosi argentini, accusati di aver fomentato la violenza sugli spalti lanciando oggetti di metallo contro i sostenitori del Cerro Porteño e la polizia, sono stati arrestati.

Un fan del Colòn, intervistato a fine partita fuori dal carcere in cui erano rinchiusi i tifosi arrestati, non ci sta: “Non ce ne andiamo finché i nostri compagni non saranno liberati. Siamo disposti a restare qui una settimana. La polizia ci sta trattando in modo disumano”.

Ecco, dunque, le immagini degli scontri:

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