Napoli – Juve: i motivi del rinvio

Anna Donati, Assessore alla Mobilità e alle Infrastrutture del Comune di Napoli, è intervenuta oggi ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco le sue dichiarazioni:

“La scelta di rinviare la partita Napoli-Juventus è stata assolutamente saggia. Il Prefetto ha convocato una riunione dove era presente la Regione, il Sindaco De Magistris, tutto il sistema di allarme meteo. La preoccupazione era enorme, gli esperti meteo ci avevano informato che nel pomeriggio la situazione meteorologica sarebbe migliorata e che la pioggia battente si sarebbe attenuata, ma hanno aggiunto che verso sera il fenomeno si sarebbe nuovamente aggravato. Quindi, la proposta avanzata nella riunione e che è stata accettata da tutti, è stata quella di rinviare la partita.
Le ragioni fondamentali sono state tre:
Primo, perché comunque abbiamo dovuto chiudere in diverse parti della città alcuni sottopassi che sono sempre a rischio allagamento. Abbiamo anche tirato fuori alcune auto, per fortuna tutto è andato bene, i cittadini si erano già organizzati, ma chiudendo pezzi di città e collegamenti è ovvio che la mobilità ne abbia risentito.

Secondo, concentrare migliaia di cittadini, di tifosi e di tifose allo stadio, in un momento in cui secondo il sistema di allarme meteo ci sarebbe stata di nuovo una pioggia battente, avrebbe di per sé provocato in una zona soggetta ad allagamenti, un pericolo difficilmente gestibile. Quando c’è di mezzo la sicurezza, questa è sempre la priorità, anche di fronte ad un importante evento sportivo.

Terzo aspetto, non indifferente: quando c’è una partita, i cittadini sanno che c’è un sistema di vigilanza e controllo tutto orientato alla partita. Questo sistema impiega molte risorse all’interno e all’esterno dello stadio. Se ci fossimo trovati in una condizione di pericolo, con tante altre parti di città allagate dal mattino, noi non avremmo avuto le forze necessarie per liberare altri pezzi di città. La somma di queste tre evidenze ha indotto tutti alla massima preoccupazione per la sicurezza dei cittadini.
La partecipazione della Juventus e della Lega Calcio alla riunione prefettizia? La convocazione è stata fatta dal Prefetto, che ha gestito questa fase di emergenza. Il Prefetto ha convocato chi ha ritenuto importante ai fini della sicurezza e nessuno è stato escluso, anzi: ritengo che qualsiasi partecipazione diversa non avrebbe assolutamente cambiato l’esito della riunione, presa con grande responsabilità e con grande intesa. Comprendo l’aspetto sportivo in sé, seguo il calcio, ma sono convinta che la stessa Juventus, considerando i problemi che stanno accadendo a Torino, avrebbe accettato il rinvio della gara qualora si fosse giocata a Torino. Per questo, chiediamo solo rispetto e comprensione.

Giocare la partita a porte chiuse? Disputare una partita senza pubblico detta all’ultimo minuto, in una città che ha avuto a Pozzuoli, a Ponticelli, a Campi Flegrei, diversi sottopassi chiusi, avrebbe aggravato i problemi. Usando il buon senso, un conto è annunciare una gara a porte chiuse con molto margine di anticipo, altra cosa è farlo all’ultimo minuto, con il cittadino che magari si è già messo in moto per raggiungere la struttura. Fermare i cittadini praticamente alle porte dello stadio, sarebbe stato un autentico disastro. La zona di Fuorigrotta ha problemi di allagamenti e certamente giocare a porte chiuse non sarebbe stata la soluzione. Poi, la pioggia battente della sera non è stata così grave come quella del mattino e abbiamo tirato un sospiro di sollievo. Ma quando siamo di fronte a soggetti che fanno valutazioni e che dicono chiaramente che alla sera sarebbe andata più o meno come il giorno prima, noi non potevamo certo esporre i cittadini ad un rischio così alto. Sono contenta della decisione adottata, la città era in difficoltà e c’era il rischio di aggravare le condizioni generali. Le misure di sicurezza che vengono prese sono sempre adottate nell’interesse generale.”

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