Milan, l’arrivo di Zapata complica il mercato

Le partenze di Thiago Silva e Zlatan Ibrahimovic non potevano che avere un esito negativo per il Milan, soprattutto per quanto riguarda il rapporto con i tifosi, oltre alla riduzione del tasso tecnico della squadra stessa. Lo ha dimostrato anche la pesante sconfitta in amichevole contro il Real Madrid (ben 5 gol subiti e uno solo segnato) oltre alle accese proteste dei tifosi, molti dei quali hanno ottenuto il rimborso dell’abbonamento.

Dovendosi riprendere a tutti i costi, la dirigenza rossonera ha operato il primo grande acquisto per la linea difensiva. E’ infatti arrivato il colombiano Cristian Zapata, ex Udinese e Villareal. I rossoneri hanno pagato 400 mila euro per il prestito oneroso con il riscatto fissato a 6 milioni (pagabili in tre anni). Lo stipendio previsto per il calciatore è invece di 1,5 milioni di euro.
Nonostante i numerosi scettici riguardo questa operazione, Zapata rappresenta un ottimo acquisto per il reparto difensivo del Milan, anche se manca ancora molto per colmare l’assenza di Thiago Silva.

D’altro canto, esiste un ingombrante lato negativo riguardo l’operazione appena conclusa da Adriano Galliani.
Zapata è infatti un giocatore che aveva giocato con una buona continuità nell’Udinese, collezionando 167 presenze in 6 anni. Con il Villareal ha totalizzato 28 presenze nell’ultima stagione. Il difensore colombiano non ha però un passaporto comunitario, andando così a riempire la seconda casella che il Milan aveva a disposizione. L’altro posto da extracomunitario era già stato occupato dal giovane Gabriel, portiere brasiliano di soli 20 anni, attualmente impegnato con la selezione olimpica a Londra.

Di conseguenza, come prevede il regolamento, solo la cessione di qualche extracomunitario già presente in rosa può liberare il posto ad un eventuale nuovo arrivo. Quindi, a meno di soprrese incredibili, l’arrivo di Zapata chiude la porta ai possibili acquisti di Tevez, Dzeko e Leandro Damiao, attaccante dell’Internacional che sta davvero impressionando con la maglia della Nazionale. Diversa è la situazione di Kakà, che invece ha passaporto comunitario.

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