Balotelli-Mancini, ci risiamo: Mario si lamenta e Mancio lo spintona

Ancora un nuovo episodio della saga Mancini-Balotelli. Il fattaccio è avvenuto ieri pomeriggio nel match tra Manchester City e Arsenal (risultato finale 1-1, reti di Lescott per il City al 40′, pareggio di Koscielny per i Gunners all’82’), che ha fatto scivolare Tevez e compagni al settimo posto in classifica, a 4 punti dal Chelsea capolista.

A fine partita le telecamere hanno colto un presunto battibecco tra Super Mario e Roberto Mancini, con il giocatore che sarebbe andato a dire qualcosa al tecnico con un’espressione non esattamente pacifica. Così Mancio, per tutta risposta, lo ha spintonato nel tunnel degli spogliatoi. Insomma, niente di particolarmente sconvolgente, considerando che episodi di questo tenore fra allenatore e giocatori avvengono in quasi tutte le partite, ma se il giocatore in questione è Balotelli, ecco che il tutto ha inesorabilmente un sapore molto diverso.

Secondo i tabloid inglesi, l’attaccante avrebbe manifestato all’allenatore tutto il suo fastidio per non essere stato inserito nelll’11 titolare che ha affrontato l’Arsenal (Mario è entrato solo all’85′ al posto del Kun Sergio Aguero). Un’esclusione che segue di appena 5 giorni la tribuna in Champions League contro il Real Madrid. In occasione della trasferta spagnola, Mancini costrinse Balotelli a seguire la squadra pur avendogli già comunicato che avrebbe seguito la partita dagli spalti del Santiago Bernabeu.

Immaginando le inevitabili polemiche che questo nuovo episodio avrebbe scatenato, nel dopopartita l’allenatore del City si è subito affrettato a minimizzare: “Non ricordo cosa sia successo dopo la gara con Mario, è probabile che lo abbia spinto, ma non so se mi stesse chiedendo qualcosa. Comunque, non era una cosa importante, anche se probabilmente Mario pensava che lo fosse”. Rispondendo alle domande sulla presunta rabbia di Balotelli per l’esclusione dalla formazione iniziale, il tecnico italiano ha dichiarato seccato: “Non so se Mario fosse arrabbiato per l’esclusione, glielo chiederò domani”.

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