Juve: Krasic e il club dei musi lunghi

Nella Juve che sorride per l’avvio convincente di campionato c’è un piccolo club di musi lunghi facce scure, che medita seriamente sul proprio futuro. Inutile dire che Milos Krasic è il presidente di questo mini-club, considerando che fino a qualche mese fa era ritenuto un punto fermo del centrocampo bianconero, per poi ritrovarsi a scaldare la panchina dopo l’arrivo di Conte.

Il serbo la scorsa estate avrebbe avuto la possibilità di cercarsi una nuova sistemazione, ma alla fine della fiera è rimasto a Torino, forse per dimostrare all’ex capitano di avere le carte in regola per giocare nel 4-2-4. Vero è che sono state giocate due sole gare di campionato, ma se il buongiorno si vede dal mattino, il povero Krasic non sembra destinato a trovare lo spazio che chiederebbe nel centrocampo di Conte.

A fargli compagnia del club degli scontenti c’è anche Fabio Quagliarella, finito finora in tribuna insieme a Pazienza. I due forse per motivi diversi (infortunio da recuperare il primo, scelta tecnica il secondo) non hanno ancora provato i tacchetti sul rettangolo verde e potrebbero decidere a gennaio di cambiare casacca per ritagliarsi qualche spazio in più. Per non parlare poi di Bonucci, che finora ha collezionato un paio di panchine e che si ritrova costretto a sperare che la difesa della Juve faccia acqua da tutte le parti per avere la sua occasione.

Insomma, il club dei musi lunghi è ben nutrito di presenze ed è probabile che la prossima finestra di calciomercato veda sparire qualche membro illustre.

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