Galliani su Cassano: “Senza il suo infortunio, saremmo primi”

Siena-Milan ha rappresentato il ritorno al gol di Antonio Cassano. Il fantasista di Bari è stato anche protagonista di due begli assist per Zlatan Ibrahimovic. I rossoneri sono tornati a dare spettacolo, come non succedeva da tempo. Ma la vittoria di Siena non consente di sognare. La Juventus è sempre prima con 3 punti di vantaggio. Ha un calendario piuttosto facile, è reduce da 8 successi consecutivi e il discorso scudetto, a 3 gare dalla fine del campionato, è virtualmente chiuso.

Al di là dell’ottimismo di facciata, in casa Milan lo sanno bene. Il ritorno al gol di Cassano è motivo di immensa gioia dal punto di vista umano, ma sotto il profilo sportivo è grande il rammarico per non averne potuto disporre per più di mezza stagione. Adriano Galliani è convinto che senza lo stop dovuto all’operazione al cuore, il Milan potrebbe essere in vetta alla classifica:

“Lo dicevo anche al Presidente Berlusconi: peccato non aver avuto Gattuso e Cassano. Con loro due avremmo qualche punto in più, sono infortuni che esulano dalla normale stagione di una squadra. Il dottor Rodolfo Tavana è stato fondamentale per Antonio e lui sa quanto ha fatto per lui quella notte – ha aggiunto l’ad del Milan. – Il loro abbraccio è stato bello e significativo”.

Noi non sapremo mai se con l’ex fantasista della Roma sempre in campo la squadra di Allegri avrebbe vinto lo scudetto. La controprova non c’è. Ma una cosa è sicura. Cassano aveva iniziato la stagione alla grande e anche in questo finale sta facendo vedere ottime cose. Non c’è dubbio che la migliore coppia d’attacco per il Milan è quella formata da lui e Ibrahimovic. Lo svedese e l’italiano s’intendono a meraviglia. Lo stesso non è successo quando ad affiancare Ibrahimovic è stato Robinho o peggio ancora Pato.

Lo scudetto è ormai un capitolo quasi chiuso, ma il clamoroso e vigoroso recupero di Fantantonio dà la possibilità a Galliani di lavorare sul calciomercato con serenità. Con un Cassano così, Carlos Tevez non è più una necessità e lo stesso Robinho non è indispensabile.

 

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