Felipe Melo non si smentisce: “Se devo picchiare, lo faccio. La nazionale? Il vecchio ct non aveva le pa…”

Come spesso accade, le interviste di Felipe Melo non sono mai banali. L’ex centrocampista di Juventus e Inter ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni nel corso di una conferenza stampa, di certo non esattamente concilianti coi media brasiliani e con Mano Menezes, ex ct della nazionale verdeoro.

Melo, oggi al Palmeiras, ha ribadito quanto già detto qualche mese fa: “Io cattivo in campo? Le statistiche dicono che negli ultimi anni mi hanno espulso solo quattro volte, che non è molto considerato che sono un centrocampista difensivo. In realtà sono anche un giocatore tecnico”. Melo poi va in crescendo: “Se devo picchiare in campo, non mi tiro indietro. Se devo dare uno schiaffo a un uruguaiano, lo faccio. Ma ai media fa comodo solo quest’aspetto. Mostrano sempre l’espulsione ai Mondiali del 2010 contro l’Olanda, mai il titolo conquistato in Confederations Cup. Perché non viene mostrato l’assist che feci in quell’occasione a Robinho?”.

Il rapporto con la nazionale si è bruscamente interrotto proprio dopo il mondiale sudafricano, quella con l’Olanda è stata l’ultima delle 22 presenze in verdeoro: “All’epoca ero il miglior centrocampista della nazionale italiana eppure venni escluso dalla nazionale. La verità è che il ct che arrivò al posto di Dunga (Menezes, ndr) non ebbe i c…. per convocarmi. Oggi il Brasile ha un buon ct ma non penso a un mio ritorno. La mia nazionale si chiama Palmeiras!”.

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