Doping, nei fascicoli di Fuentes c’è anche il nome del Milan

Sul mondo dello sport si sta abbattendo in questi giorni l’uragano Eufemiano Fuentes, il ginecologo spagnolo ritenuto il leader di una delle più grandi organizzazioni dedite al commercio di sostanze dopanti.

Ma ripercorriamo i guai giudiziari del medico più chiacchiarato del momento. Fuentes fu arrestato dalla polizia spagnola nel 2006 insieme ad altre quattro persone, tutte provenienti dal mondo del ciclismo. Nella clinica madrilena del ginecologo di Las Palmas furono ritrovate 100 sacche di sangue (oltre a steroidi anabolizzanti e macchinari per eseguire trasfusioni), sospettate di appartenere ad atleti che usavano la pratica dell’emotrasfusione.

L’indagine, denominata “Operación Puerto“, coinvolse anche famosi ciclisti tra cui Jan Ullrich, Ivan Basso, Francisco Mancebo, Michele Scarponi, José Enrique Gutiérrez, Roberto Heras e Alejandro Valverde.

Ora, però, lo scandalo del doping made in Fuentes rischia di non riguardare solo il ciclismo. Nell’interrogatorio del 29 gennaio scorso, il medico spagnolo ha dichiarato che tra gli atleti che si sono rivolti a lui nel corso degli anni ci sono anche calciatori, pugili e tennisti. A conferma delle rivelazioni di Fuentes, ci sono le dichiarazioni rilasciate al quotidiano As da parte dell’ex presidente della Real Sociedad Iñaki Badiola, numero uno della società basca nel 2008.

Secondo Badiola, i dirigenti che lo avevano preceduto alla guida del club di San Sebastiàn (tra cui José Luis Astiazaran, attuale presidente della Lega Calcio spagnola) tra il 2001 e il 2005 acquistarono in nero da Fuentes diverse sostanze dopanti. Tra l’altro, nel 2003 la Real Sociedad dell’allora 22enne Xabi Alonso e dell’ex juventino Darko Kovacevic conquistò un clamoroso secondo posto nella Liga.

La bomba mediatica scatenata da Badiola troverebbe conferma nel file denominato “RSOC” (che starebbe per Real Sociedad), rinvenuto nel computer di Fuentes all’interno della cartella “Prevision 2005”. L’acronimo è affiancato dalla sigla “IG”, che indica l’ormone della crescita (Insulin Growth Factor), la cui somministrazione è considerata pratica dopante.

Secondo le indiscrezioni rivelate dal quoidiano El Pais, nella stessa cartella sarebbe stata trovata anche la parola “Milan“, nonostante non ci sia alcun riscontro che colleghi il termine alla società rossonera. Da parte sua, il club di Via Turati ha smentito qualsiasi contatto con Fuentes, attraverso una nota apparsa ieri sul suo sito ufficiale: ”L’Ac Milan non ha mai avuto direttamente o indirettamente contatti di alcuna natura con il dott. Eufemiano Fuentes”.

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