Ritiro Manchester City, i giocatori litigano col prete

Non bastava la pignoleria di Roberto Mancini ad accompagnare il ritiro in Austria. Ora i giocatori del Manchester City devono dribblare anche le campane suonate alle sette del mattino dal prete tirolese, che non vuole saperne di posticipare l’orario del rintocco.

A rivelarlo alla stampa è stato Alois Seyrling, manager dello Klosterbrau, l’albergo in cui alloggiano i campioni d’Inghilterra:

“I giocatori volevano che il prete silenziasse le campane o che rimandasse almeno il primo rintocco di due ore, perché suonano alle 7, alle 8 e alle 9, ma la loro richiesta non è stata accolta”.

Le autorità religiose di Seefeld, dove si trova l’hotel occupato dai Citizien, si sono rifiutate di andare incontro alla richieste di Aguero e compagni, che devono “sopportare” tutte le imposizioni del loro allenatore. Imposizioni che vanno dal cibo alla camera da letto. Mancini, infatti, ha preteso la sostituzione del cuoco dello Klosterbrau con uno chef italiano, più incline a servire pasti ricchi di carboidrati e privi di grassi come burro e salse, soprattutto ketchup.

Il Mancio, inoltre, ha chiesto e ottenuto materassi da 1000 sterline ciascuno e fatti arrivare da Roma per scongiurare possibili problemi alla schiena per i suoi ragazzi.

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