Calcio, allarme colpi di testa: ecco cosa si rischia

Quante volte assistiamo a fortissimi colpi di testa che spesso e volentieri si trasformano in bellissimi gol che ci fanno tanto esultare? Moltissime volte. Eppure, sembra che tali vigorosi colpi di testa, alla lunga, possano rivelarsi davvero pericolosi per la salute. Professionisti o dilettanti che siate, state sempre in guardia. Colpire il pallone con la testa per un migliaio di volte all’anno può causare delle micro-lesioni celebrali.

Colpirlo invece per circa 1800 volte può anche condurre a delle perdite di memoria. Questo, perlomeno, secondo quanto emerge da uno studio realizzato presso l’Albert Einstein College of Medicine della Yeshiva University a New York, prendendo come modello di riferimento un campione di giocatori amatoriali.  I giocatori che avevano toccato il pallone con la testa fra le 885 e le 1.550 volte in un anno, secondo gli esperti presentavano anomalie in tre aree del cervello. Quelli con più di 1.800 colpi di testa annuali mostravano anche problemi di memoria rispetto agli altri che hanno partecipato all’esperimento.

Michael Lipton, autore della ricerca ha dichiarato:

Lo studio ha preso in esame 37 calciatori non professionisti, con alle spalle 22 anni di calcio, che nell’anno precedente avevano giocato in media 10 mesi. Sono state poi messe a confronto le immagini, ottenute grazie a un’avanzata tecnica di risonanza magnetica, dei giocatori che avevano colpito più volte il pallone con la testa e di altri che invece avevano giocato di più con le gambe. Successivamente, tutti i partecipanti sono stati sottoposti a un test cognitivo. Le immagini dei giocatori hanno mostrato anomalie nelle fibre nervose che compongono la sostanza bianca del cervello, simili a quelle che si possono notare nei pazienti con commozione cerebrale.

Conclude il professore:

Il nostro studio fornisce una prova preliminare e convincente che si possono associare ai frequenti colpi di testa al pallone cambiamenti del cervello che assomigliano a un lieve trauma cranico. Ma, chiaramente, saranno necessarie ulteriori ricerche.

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