Bulgaria, i giocatori del Plovdiv sottoposti al test della verità

La prudenza non è mai troppa. E’ proprio quello che ha pensato Veselin Mareshki, presidente della Lokomotiv Plovdiv (squadra del campionato bulgaro), protagonista di una trovata decisamente curiosa.

La sconfitta per 1-0 di sabato scorso col Botev Vratsa nella sesta giornata di campionato non è piaciuta per niente al patron del Plovdiv. Troppo strano perdere contro una squadra che, nelle prime 5 giornate della massima serie bulgara, aveva subito 5 sconfitte, segnando 2 soli gol e incassandone 15. E così, per scongiurare qualsiasi sospetto di combine in un campionato famoso per la facilità con cui si truccano le partite, Mareshki ha deciso di sottoporre i giocatori della squadra, l’allenatore e lo staff tecnico alla macchina della verità. Sulla soluzione adottata dal patron del Plovdiv ha indubbiamente influito anche la volontà di dare una scossa alla squadra, che si trova attualmente al decimo posto in classifica a 11 punti dal Levski Sofia capolista.

Nella giornata di oggi il presidente ha motivato la sua scelta: “Non esiste un’assicurazione contro le sconfitte, ma di sicuro questa sconfitta è bizzarra. Per me, il fair play e l’onestà sono valori fondamentali, quindi devo assicurarmi che non ci siano altri fattori nascosti dietro al k.o. subìto sul campo.

Il riferimento di Mareshki è al calcioscommesse, un tema che riguarda da vicino anche il calcio italiano. La mafia bulgara e vari allibratori stranieri dal curriculum non proprio limpido controllano un business particolarmente florido da quelle parti, al punto che nel corso degli anni molto spesso ha alterato il regolare svolgimento dei campionati, anche a livello juniores (lo Spartak Pleven under 19 è stato espulso dal torneo di categoria per quei motivi). La Federcalcio bulgara ha avviato varie inchieste, ma mai con la necessaria durezza. L’ultima in ordine di tempo risale all’inizio di settembre, dopo sospetti di combine su 4 partite della stagione in corso.

 

 

 

 

 

 

 

 

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