Buffon è una furia: “La vergogna è la fuga di notizie”

E’ un fiume in piena Gigi Buffon. Il portiere azzurro parla dello scandalo calcioscommesse, ma si sofferma anche sulle dichiarazioni del Presidente del Consiglio Mario Monti.

Buffon condanna la fuga di notizie e se la prende con i giornalisti. “E’ una vergogna. Ci sono delle operazioni giudiziarie, e voi lo sapete tre o quattro mesi prima. Uno parla con i pm e voi sapete il contenuto dieci minuti dopo: è una vergogna. Fuori da Coverciano c’erano le telecamere dalle 6 del mattino. Io dai pm? L’interessato lo sa sempre per ultimo”. Il portiere azzurro torna sulle dichiarazioni del suo compagno Daniele De Rossi, che ha parlato di calciopoli. “E’ peggio di quello del 2006.Oggi è coinvolto tutto il movimento, allora al 95% era un club”.

Buffon poi, entra nello specifico dello scandalo scommesse e cita Albertini. “Demetrio ha sollevato un problema vero, quando ha parlato del rischio delle scommesse: ma è grave che a dover indicare certe soluzioni debba essere un calciatore. Introduciamo fortissime penali economiche nei contratti dei giocatori che sbagliano oppure bisogna pensare che verso la fine del torneo si deve intervenire sul palinsesto bloccando alcune giocate”. Il portiere della Juventus condanna chi ha scommesso ma dice che non si deve fare di tutta un’erba un fascio. “Come dico sempre quando uno sbaglia è giusto che paghi e sopratutto, considerato che ci sono di mezzo valori come lealtà e sportività, credo che le pene debbano essere esemplari: su questo nessun dubbio. Ma bisogna fare delle distinzioni, perchè anche in caso di errore le colpe possono essere molto gravi e molto relative: non è giusto mettere nello stesso calderone l’uno e l’altro”.

Infine sulle dichiarazioni di Mario Monti. “Le parole di Monti di fermare il calcio per 3 anni? Non mi permetto di proferire verbo sulla questione perchè stiamo parlando sempre del presidente del Consiglio, la nostra massima autorità. Sicuramente sarà una persona capace e di buon senso, ma credo che la risposta migliore e vera sia stata quella di Abete”. L’azzurro si dice d’accordo con il presidente federale secondo il quale fermare i campionati non sarebbe la soluzione ai problemi del calcio. “Se si fermasse il calcio, l’80-85% dei calciatori onesti sarebbe penalizzato”, fa notare Buffon. “Lasciando stare i top player, la maggior parte dei giocatori che smettono si devono reinventare e andare a cercarsi un lavoro”, aggiunge. Il calcioscommesse e la polemica innescata dalle frasi del premier hanno avuto grande risalto sui giornali: “Ieri quasi una regione intera è crollata, ma il primo problema sembra sempre il calcio”.

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